Zinzella, con la melliflua zetaesse emiliana, vien definita, qui da noi, la zanzara. Non 'na grande trasformazione, forse un'alterazione. Nulla di strano. Che la si voglia definire col termine dialettale o coll'italiano, la zanzara, qui da noi, non ha nulla di esotico, anzi, mi viene il sospetto che noi emiliani ci siamo evoluti a partire da lì, quantomeno dalla zetaesse di zinzella e perché no? fors'anche dalla zanzara stessa. Che poi, evoluti?, nel nostro caso appare quantomeno dubbio, infatti quando sento la mia voce registrata, mi sento più idiota di quanto mi sento, e immagino e spero, che anche per altri emiliani così sia. Che comunque, che così sia o non sia, ho deciso la settimana di ferragosto di fare un trekking, 'na passeggiata da casa mia al Po. Costeggiando la Sècia. Per me il Po è abbastanza esotico ma capisco non sia l'Indo. Ci metterò cinque o sei giorni. Cinque o sei giorni a casa sua: della zinzella. A scanso di equivoci mi porto lo spray, ma...
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Visualizzazione dei post da luglio, 2024
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A destra, a destra ti avevo detto! E adesso? Cazzo facciamo?! Mia moglie guida e tace. È questo suo tacere a domandare alla mia parte mancina, se quelle strategie che insegnano ai destri per riconoscer la destra, non mi abbian un po' scombinato la mente. Detto così sembra un po' criptico. È una strategia vincente dire a una persona: la mano con cui scrivi. È facile, sposta l'attenzione ad un fatto impulsivo (con che mano prendo la penna?). Ovviamente, a me come mancino, sto fatto della manoconcuiscrivi mi ha segnato a tal punto da non saper indicare la strada a mia moglie. Che ancora tace e guida. Mi sono a tal punto abituato a commettere 'sti errori marchiani da sviluppare un mio gusto per l'errore. C'è nell'errore un indubbio fascino. Ed è una traccia. Una traccia importante. L'errore ha due qualità: di avere sempre un lato buffo e sempre uno drammatico. Il buffo è un po' drammatico e viceversa. Come la manoconcuiscrivo. E m'impasticcio.
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Puoi stare senza cibo per un po', senz' acqua per un pochino, ma senz'aria t'en ve mèngha dimand'inlá. Pensare: che questa pianura sia una delle zone più inquinate di questo pianeta, e che le persone di questa pianura non abbiano la priorità assoluta nella ricerca della qualità dell' aria che respiriamo, beh.
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Credo di avere un' intelligenza sopra la media. Nella classifica che veda tutti gli "intelligenti, vale a dire quelli sopra la media, la metà,, messi in riga dal primo all' ultimo io arriverei penultimo. Mi troverei cioè in una condizione di "intelligenza" che oso cautamente definir penultima, ed essendo che una classifica così non c'è, potrei pensare che io tante cose le capisco ma non il quarantanove percento; magari lo capisco poco; o male. Così dall' alto del mio autoconferito penultimo posto mi chiedo: e gli altri? Gli altri sotto la media? Non esistono forse? Esistono eccome e sono una bella fetta. Se sei penultimo sono circa la metà. E il primo di loro è uguale a me.
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Evidente è il cambiamento di significato che, a un certo punto della Storia, ha avuto la strada. Non sono un paleoantropologo tuttavia penso sia facile immaginare che le prime strade fossero sentieri. Come tutti gli accidenti , i sentieri hanno un ché di rivelatorio. Anche oggi, in qualsiasi parco ci si trovi, oltre a quelle idiotissime piste per pedoni, chiunque può scorgere un sentierino. A volte porta a un luogo di perdizione, talora ad un buio cantuccio in cui espletare le funzioni espulsive, ma la maggior parte è prodotta da chi, economizzando energia, evita di seguire il percorso indicato: l'idiotissima pista per pedoni. Quindi, le prime strade erano sentieri. Non ci voleva un seminole per capire dove la più parte della gente andasse. Seguire il sentiero era facile. Ma, andasse a fare cosa? In realtà non andasse ma passasse di lì, per poi andare a fare cosa?, non so. Ogni persona incideva sul territorio la sua fretta di sbrigare una faccenda, di correr dall'amata, di cerc...
Ag'avrò tri dé da campèr
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Non è che pensi così imminente la mia morte, è che mi piace ultimamente pensare a tentare d'ottenere tre giorni ben organizzati: domanilaspesa, allesetteacenacon.... Questo aumenta la qualità del pensare al futuro. Si enucleano dai fatti quotidiani le cose importanti: il pattume, i bimbi, la zia, etc.. È un panorama piccolo, lo so, ma è un panorama possibile. Se adottassi il titolo come risposta standard a chi mi chieda come va?, susciterei in lui senz'altro, credo, una mesta stupefazione.
Cronologia relativa
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È una nuova materia di studio basata prevalentemente sul significato di "cronologia relativa": "quando si individuano relazioni e contemporaneità fra eventi di cui però non è nota esattamente la data in cui sono avvenuti." O, aggiungo , in cui la data è nota, ma si utilizzano comunque 'sti eventi. Eventi precisamente collocati in tempi diversi. Fatto ciò per premessa la cronologia relativa si occupa esclusivamente dello studio del Tempo. Studia il tempo che c'è nei diversi modi in cui è stato affrontato il fattore tempo nelle arti, negli studi, e non solo nelle varie discipline, ma anche nei tipi umani: il barista, la tipa intrippata con gli unicorni, etc.. In tutte le sfumature possibili per evitare che un discorso sul Tempo, diventi un discorso meteorologico.
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Tempo : Parola. Tempo sta a parola. Per la verità la formula esatta sarebbe: Tempo = Parola Difficile che uno scienziato, anche un genio, potrà mai illuminarci sul significato della parola Tempo ci vorrebbe un letterato ma il letterato descrive il tempo come farebbe uno scienziato che ricerca. L'unità di tempo con una parola è: la vita (son due! ... sì, però uno è un articolo). Anche i nanosecondi cronologici rientrano nell' unità di tempo "una vita" (e daje, son due!). I nanosecondi sono un' ipotetica unità isocrona, un limite; un limite del nostro essere persone che parlano e ascoltano quei suoni che chiamiamo parole, limite oltre cui non riusciamo più a percepirne il difetto, la discronia.
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Mi sono sempre portato appresso un animale. Un animale totemico e non mistico. Una bestia vera, anche se era solo un' idea. Son passato dal somaro, non già per certi suoi attributi, era questo un totem generico,, a dei più specifici: una macaca tabagista in pensione dopo aver lavorato come cavia in un laboratorio, un cane: un cane poliziotto; disegnavo lui quando dovevo fare un cane; altri preferivano bassotti e la più parte uncosoconquattrocoseeleorecchie, ma io preferivo il pastore tedesco; poi c'ho avuto una cagnolina vera. L' animale totemico è molto comodo e amplifica. Un animale totemico non è un alter ego, bensì un amico comune tra me ed il mio alter ego. Che mi dà un parere altro. Fuori dai parametri solamente umani. Un occhio diverso con cui osservare la realtà, un balocco.
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Questo è il primo di una serie di nanetti fatti per divertere. Per una questione tecnica, non poteva avere un titolo diverso (avrebbe svelato l' assassino). È un po' di tempo che vorrei diventare lo startupper più vecchio del mondo. Potrei ... perché no?, aprire uno scatolificio. C'ho già il nome: scatolificio cranico. Sarebbe volto a produrre un gioco. Uno solo. Un gioco di società che ha titolo "gioco di società". Un bel nome io trovo. ... e se poi lo scatolificio avesse a che fare con la legge che gli opinasse un "furto di nome comune"? bah, vedremo a suo tempo. La scatola che produrremo è smilza, tipo busta. Per ovvi motivi. Le scatole conterranno uno o più fogli con il libretto di istruzioni. Nient'altro. Lo scopo di gioco di società è divertere, un verbo che ha in italiano, se non coniugato all'infinito, un' inquietante omologo, omofono, etc. con divertire, e questa infinitesimale differenza è la vera essenza dei due verbi e ... perch...
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Ero ancora piccolo mentre lui era uno di quelli grandi. Non credo d'averci mai parlato allora, ero adolescente , poi divenne il mio dottore. Allora era un poco imbarazzante per me parlare con uno di "quelli grandi che chissà cosa si dicono" in veste di dottore. Un buon dottore. Ora non è più il mio dottore. Per senilità. La sua in questo caso . È andato in pensione. Così son capitato con una che c'ha gli anni di mia figlia a cui spiegare che il sapermi, pure se scorto da lontano, scorto da una certa attitudine scientifica che dopo avermi visto andare in galera, in manicomio, aver scalato "tutti" gli ottomila con una tale nonchalance che non ne ricordo neppure la quantità così da definirli "tutti", mi è stato utile anche per guarire. Così quando la nuova mi dice: mi dica ... mi è difficile dirle.
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Io degli ufo me ne infischio. Se però a un certo punto noi umani fossimo tutti convinti che gli ufos esistessero e venisse imposto da tutte le leggi del pianeta, ad ognuna di noi persone, di andare a caccia di ufos tre quarti d'ora al giorno, c'ho già un posticino: seduto sul sofà. A sonnecchiare. C'avrei le stesse possibilità di trovarli che c'hanno gli altri. Ora, non sono un matematico, vado a spanne, tuttavia ne avrei, di possibilità, non dico come gli altri, non dico di più, tuttavia un numero da campionatomondiale. Faccio i conti della serva: Premesso che noi umani siamo ciechi e sordi a determinate lunghezze d'onda che altre forme animali frequentano, è pensabile che a una zanzara la nona di Beethoven gli faccia una pippa non perché è scema, ma perché non la sente come noi (poi magari quella zanzara lì è proprio quella scema); la nona su cd, per lei può essere un' altra cosa rispetto alla nona riprodotta da uno smartfon. Comunque la zanzara potrebbe non s...
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Avevo quasi sessantadue anni quando la musica è entrata in me. Lo so, è un po' tardi. Tuttavia è così. Mica comunque mi sono messo a ballare o quelle robe lì, tuttavia è proprio quella volta che sentii o sento (non ricordo più come volevo organizzare i tempi del nanetto): 1 - Sulla genialità di Paolo Conte potrei dire parecchie cose e parecchie di più dopo aver visto il recente e bellissimo podcast (maestro ...). Uno degli aspetti tuttavia che non ho mai sentito pronunciare è abbastanza basilare e parte dal significato letterario di questi incastri ludico-significativi quasi enigmistici, che sono: il testo di Paolo Conte. ad esempio: Testo: quelle bambine bionde con quegli anellini alle orecchie tutte spose che partoriranno uomini grandi come alberi che quando cercherai di convincerli allora ti accorgi che sono proprio di legno. In questo testo, a prescindere dalla lettura del testo stesso, ci appare evidente la grazia e la fragilità delle bimbe, la possanza dei maschi...
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Cosa si pensa quando ci si fanno le pugnette? Quando insomma ci si masturba? Mi piacerebbe creare un gruppo di FB che si intitoli così. Credo che sul gruppo, grazie ai filtri interni al programma (questo termine va rivisto), emergerebbe nel suo insieme di risposte filtrate, un "senso" più comunicabile dunque quindi un apertura di senso da non più relegare nel cesso. Se avesse un minimo di successo credo che gli amministratori dovrebbero fare salti mortali per editare qualcosa. Son certo che nel loro insieme pietoso e aitante, darebbe agli amministratori un buffo sguardo sull'umanità.
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Sono sempre stato convinto di non avere tempo ed è questo il sentimento che mi ha pervaso più di qualsiasi altro sentimento. Non dico che sia un sentimento negativo, almeno non totalmente, ma è terribilmente concreto. Il tempo è un concetto assoluto che non può essere messo in relazione con nulla. Essendo tempo=parola (non è una relazione ma un'identità) il tempo ci distingue dalle altre forme viventi che hanno sì altre parole e identici sentimenti, ma in cui queste parole, immaginiamo, non son così evolute. Avendo , le altre forme viventi, comunque parole hanno anche un concetto di tempo diverso. Diverso in ragione sì delle parole diverse ma anche in ragione che, seppure un canarino, in una vita, battesse il cuore lo stesso numero di volte di una persona, in una vita, durando la vita del primo, per esempio quattro anni, e sempre per esempio quella umana ottanta questa diversa dimensione del concetto di tempo alterebbe che sò l'idea delle stagioni. In un canarino sedici e in...
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Sono sempre stato convinto di non avere tempo ed è questo il sentimento che mi ha pervaso più di qualsiasi altro sentimento. Non dico che sia un sentimento negativo, almeno non totalmente, ma è terribilmente concreto. Il tempo è un concetto assoluto che non può essere messo in relazione con nulla. Essendo tempo=parola (non è una relazione ma un'identità) il tempo ci distingue dalle altre forme viventi che hanno sì altre parole e identici sentimenti, ma che immaginiamo non essere così evolute (le parole). Avendo , le altre forme viventi, comunque parole hanno anche un concetto di tempo diverso, diverso in ragione sì delle parole diverse ma anche in ragione che, seppure un canarino, in una vita, battesse il cuore lo stesso numero di volte di una persona, in una vita, durando la vita del primo, per esempio quattro anni, e sempre per esempio quella umana ottanta (la vera unità metrica del tempo è: la vita) questa diversa dimensione del concetto di tempo ...
Son mica Perec
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Questa è la storia di un esercizio ginnico mentale. Esercizio Fate finta di conoscere già un gioco. Un gioco che non conoscevate fino ad ora: prendete due lettere pescate a caso o ad arte tra il mazzo delle ventisei. Questo è il riscaldamento. Alternando 'ste due usatele come iniziali di parole per comporre un discorso quanto più lungo vi riesca, anche barando tipo pensare pimpo perché la b non era parte del paio. Mirando a farlo lungolungo quanto più vi riesca. La lunghezza è determinante poiché amplifica la storia che andate e raccontare facendo l'esercizio. Questo è l'esercizio. Ora la storia. Mentre pensavo all'esercizio mi chiedevo ad esempio se mettere più lettere e, risolvendo poi che il pensiero venisse deviato dalla meccanica del pensare alla sequenza, ho deciso che la sequenza altrena fosse l'unica possibile. Ho fatto anche una rapida prova pensando poi alle possibilità di cimentarsi in lunghe sequenze in ordine a caso, senz' alcun pattern a cui rifer...