Zinzella, con la melliflua zetaesse emiliana, vien definita, qui da noi, la zanzara. Non 'na grande trasformazione, forse un'alterazione. Nulla di strano.
Che la si voglia definire col termine dialettale o coll'italiano, la zanzara, qui da noi, non ha nulla di esotico, anzi, mi viene il sospetto che noi emiliani ci siamo evoluti a partire da lì, quantomeno dalla zetaesse di zinzella e perché no? fors'anche dalla zanzara stessa.
Che poi, evoluti?, nel nostro caso appare quantomeno dubbio, infatti quando sento la mia voce registrata, mi sento più idiota di quanto mi sento, e immagino e spero, che anche per altri emiliani così sia.
Che comunque, che così sia o non sia, ho deciso la settimana di ferragosto di fare un trekking, 'na passeggiata da casa mia al Po. Costeggiando la Sècia. Per me il Po è abbastanza esotico ma capisco non sia l'Indo. Ci metterò cinque o sei giorni. Cinque o sei giorni a casa sua: della zinzella. A scanso di equivoci mi porto lo spray, ma vorrei farmele amiche, consapevole di dovermi grattare più del necessario. Che poi, i panorami che si producono nell'alveo geologico di un fiume, sono noti all'interno genere siano essi canyons o valli. I fiumi sono stati importanti per il nostro genere e ancora, anche se quell' acqua non passa sotto i nostri occhi, lo sono. Il per noi incessante scavare dell' acqua che per l'acqua non è incessante. Fuggevole, forse.
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