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Visualizzazione dei post da maggio, 2024

Musica!

  Dopo aver praticato la musica umana un po' come tutti: ascoltandola, e un po' come tanti suonandola da adolescente con la chitarra nella mia stanzetta, ho deciso, avevo poco più di trent'anni, di non ascoltar più un cazzo. La musica mi viene tuttavia sparata a balla in tanta parte del mio circostante me nonostante, ed io mi sento e la sento come farebbe un cane che sonnecchia ai piedi del suo padrone, intento quest'ultimo ad udire che so, le variazioni goldberg, mentre il primo, io, tenta d'acchiappare per poi assaporarla, quella mosca ronzante che ogni tanto, col suo vibrare di ali, lo/mi ridesta. Ho letto un magnifico libro sui funghi, un libro che, così come nell' intento dell' autore, mi ha fatto cambiare le premesse su cui ragionare: non più partendo da un punto di vista umano ma da uno fungino. Le questioni sono tante e molto ma molto interessanti e non sto qui ad elencarle. Esiste in quel libro un argomento che illumina su quanto sia difficile per n...

Po' e sia

A me fanno male le mie debolezze, eppure le vivo.

Dopoprimaora

Stavo passando a fianco al parcol, sulla ciclabile che lo lambisce e all'altro fianco ha una strada cittadina disegnata come un'autostrada oltre la quale c'è una caserma dismessa con basse costruzioni e quest'insieme dà, ora tiro fiato, un inaspettato anfiteatro panoramico da cui guardare il cielo. Alcuni passanti s'eran fermati sul lato ovest a fotografare il cielo. Poco dopo le sette di sera, a metà di settembre e nella mia città, il sole sta per immergersi e si crea quel magico momento in cui i suoi raggi accendono le nuvole per la metà del cielo mentre nell'altra, ancora luminosa, c'è un monocromatismo, tra sfondo e nuvole, di quella tinta speciale che, non so perché, a me pare il vero colore del cielo, quello che io definisco "azzurro". Mia madre stava morendo, si trovava cioè nella condizione che si immagina appartenere ad ogni essere che vive. Ma un po' più in là. Poi non è morta. Lo dico oggi di ieri. Da quel punto d'osservazione pe...

Simbionti

Si tratta di una parola ch'è omologa a: con-viventi. Non si tratta di un semplice matrimonio o di una scelta di vita, così come la società umana l'intende, bensì di una relazione basale. Per semplicità, non certo perché sia vero, postulo il caso di una simbiosi tra due sole forme di vita: A e π. Sia π che A sono, nelle loro immaginate unicità, simbionti cioè elementi di una [semplificata] simbiosi. I simboli [vocabolo che non ho scelto a caso] sono scelti a caso in ordine di apparenza: A, il primo che mi è venuto in mente; π, il più bello. Insomma non hanno una valenza cosicché in questo esempio semplificato attribuirò al più piccolo il simbolo A. π è un essere umano di qualsiasi genere mentre l'altro è un procariota, una dei tanti tre i quattro o cinque chili e dei molteplici tipi che ci portiamo costantemente appresso.  Si pensa che A sia una delle prime forme di vita apparse in questo tondo angolo dell'universo. Parliamo di miliardi di anni. Il genere π ha un paio di...

Funghi

  Ho di recente appreso che un gruppo di scienziati (botanici [per la verità micologi, anche se pare non vi sia ancora un ateneo per questo Regno]), hanno riprodotto su un piano le stazioni della metro di Tokyo mettendo al loro posto le spore di un fungo; poi le hanno lasciate crescere e le ife han riprodotto la mappa della metro.  Questa intelligenza fungina è paradossalmente più simile alla nostra di quanto non lo sia quella delle piante e più paradossalmente ancora degli animali. Sembra che alcuni, in questo tondo angolo dell’universo, inizino a progettare ispirandosi proprio alle soluzioni dei funghi; e questa la vedo come una notizia di un nuovo inizio di approcciarsi al proprio circostante non insegnando ma imparando.

La fiera della vanità

Ogni tanto mi capita di scrivere. Scrivo frasi, periodi, miniracconti. Io di frequente leggo e leggendo ciò che scrivo devo ammettere che faccia schifetto. Quando, chi sa che ogni tanto scrivo, per celia mi dice: “mo senti, lo scrittore!" io gli rispondo che no, sono uno scrivente tutt'al più.  A scuola in italiano ho sempre fatto schifo e, così come tanti, nei temi non sapevo cazzo mettere e adottavo la frusta strategia di scriver largo. Mi sono così specializzato in questa frusta, lo ripeto, strategia che da scrivente dilettante al posto di libri faccio miniracconti. Essendo che oramai scrivo col piccì, la strategia di scriver largo non funziona, così mi son specializzato a scriver meno e meno e meno ancora fino ad aver affinato una tecnica, una sottospecie di stile narrativo. Questo stile mi ha portato a scrivere, da scrittore questa volta sì, parole, quelle sequenze alfabetiche che vanno dentro ai vocabolari. Ne ho scritte quattro o cinque fino ad ora e non mi interessa sa...

Note e capitolo

  Tra i libri, i saggi hanno spesso delle note al testo. Io mi chiedo come un editore, che costruisce i libri per mestiere possa pensare che un lettore debba andare alla fine del libro a vedere 'ste note. Ma mettile a piè pagina cristosanto! Ciò detto è anche vero che capiti che 'ste note vengano usate nei romanzi. È raro, lo so, tuttavia a costo di sembrare ripetitivo La versione di Barney ce le ha e, per la mia stortura di leggerle (tra l'altro lì sono a piè pagina), credo che queste note in quel romanzo siano la firma indelebile di un pirotecnico scrittore di altissima qualità. Ciò detto, tornando ai saggi, ho notato che 'stecazzodinote sono cambiate: se prima facevano riferimento ad altri libri, ora sempre più rimandano a un'url. Nei saggi scientifici è oramai indispensabile essendo che le pubblicazioni di riferimento non sono quasi più stampate. A me fa anche comodo essendo che me le faccio tradurre (son tutte in inglese che io non conosco). In uno dei saggi as...

Involuzione (teoria della mezza calzetta)

  Da un certo punto di vista la storia della vita sulla terra potrebbe essere considerata attraverso la mia teoria dell’involuzione. Questa teoria tiene sì conto delle più nota :-) , quella evoluzionistica, ma legge in maniera banale i fatti fin qui narrati dalla Scienza. E’ indubbio che da alcuni milioni di anni esistano qua da noi due forme di vita, due regni che la fanno da padrone: archei e batteri. Questi regni o regno, se li si vuole accomunare in procarioti, secondo la mia lettura dei fatti, governano il mondo, attraverso la loro intelligenza che io non comprendo ma che indubbiamente devo ammettere esista e funzioni.  Governa il mondo a tal punto, ‘sto regno procariota, da averne determinato l’evoluzione. In buona sostanza, per come la vedo, i procarioti allevano le forme di vita come noi umani facciamo colle piante e gli animali. Dal loro punto di vista, gli umani non sono nient’altro che uno dei tanti allevamenti che hanno creato per avere scorte energetiche a cui att...