Io non so bene cosa sia l’anima, ma ho scoperto che basta usare in modo paradossale la relazione tra due parole o concetti per ottenere un “effetto anima”. A me, quest’effetto basta. Come un toro seduto qualsiasi, ma senza che altri me l'abbiano assegnato, ho individuato il mio animale totemico. È un giochino che faccio da un po’, per celia e per paradosso. Un gioco senza fini di lucro e consiste nel dire che ho un’anima macaca, una rhesus come la "RHesus" del fattore Rh. Come la rhesus del fattore Rh è femmina ed il perché sia femmina può essere spiegato immaginando di tenere invece ingabbiato dalla nascita un macaco maschio, noto per la sua cialtroneria. L’ampia visione del femminile della mia macaca, s’è andata sfuocando con l’età, gli antidoti, le medicine, i test, le tracce di sutura. Ora è uscita dalla gabbia ed è in pensione, basta test. È stata messa in una gabbia più ampia, l'ho conosciuta lì, e con lei ci sono altre reduci. Non saprei dire cosa aspettino, ma...
Nel tentativo di entrare nel personaggio chatgpt4 versione che mi costa venti euri al mese, stavo chiedendogli un parere estetico sulla mia carta di identità online. Dopo varie questioni affrontate, essendo che mi aveva suggerito di mettere anche un mia immagine che c'era, questa: mi ha fatto delle osservazioni. Pur non trovandole convincenti, le ho chiesto di interpolare la mia immagine con le sue osservazioni e mi ha restituito questa: Così, a parte la sghignazzata che lei non ha sentito, ho osservato che non m'assomigliava, così le ho chiesto un altro tentativo. Lei: ... purtroppo non mi è più possibile recuperare le immagini generate (sessione scaduta [probabilmente le buttano]). Così continuo ... io - Mi cavi un po' di rughe? lei mi restituisce la mia immagine sfocata anche nello sfondo allora io - Ora, nella tua ultima elaborazione aumenta la nitidezza di ogni elemento lei sostanzialmente mi restituisce la mia foto originaria allora io - Non ci siamo. Più niti...
Son convinto che, così come esistono muscoli volontari ed involontari, esista un “pensiero” volontario ed uno che non potrei che definire fisiologico. Un pensiero vero e proprio che può essere razionalizzato. Un pensiero che governa i miei pensieri, per mantenermi come oggetto biologico. La catena di eventi ch’è il nostro pensiero logico viene spezzata, a tratti, da un intruso. E' un pensiero che mi dà l’impressione di non essere tale. È il pensiero fisiologico che si attiva in alcune situazioni di eccitazione energetica sia essa indifferentemente dolore/gioia. E' un pensiero che facilmente si scorda, si dà per scontato, istintivo. Ad esempio: Sto interloquendo con un’altra persona e nel gesticolare, il mio gomito cozza contro lo schienale della sedia. E’ il destro. Metto la mano sinistra a coppa e contestualmente la muovo verso il gomito destro che si dirige intanto verso la coppa. Con la coppa coccolo la bua. Strizzo le palpebre e non solo. Sento il male. La mia interlocutric...
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