Categoria: oggetti.


Classificazione: tutto ciò che viene ritenuto privo di vita.


Svolgimento: io agli oggetti gli voglio bene. Non è che sono feticista o altro infatti ,di cose a cui ho voluto bene mi sono sbarazzato in maniera pragmatica, tuttavia non posso negare che gli ho voluto bene. Come a un cane o un gatto. Io non suono la chitarra ma la uso per fare ginnastica. Per fare ginnastica mi son preso un buon attrezzo che vale in soldi più di quanto ricordassi; quando le prime volte mia nipote s'avvicinó, tutti mi guardarono per chiedermi se potesse, e io pensai: - A me!? ... son mica feticista!-, cosicché li riguardai a dire: - Ci mancherebbe!-. La mia chitarra non ha un segno. Ha convissuto con me per dieci anni e il mio rapporto con lei è ancora ottimo. Da subito le ho dato un nome che "impongo" si usi quando ci si rivolge a lui (è il nome (non il cognome) della marca della mia chitarra). Cosicché non è infrequente che dica a mia moglie: - vado da jean.-. Se si dovesse rompere mi dispiacerebbe ma: é solo una chitarra. Ho un tavolino ch'era in casa dei nonni che, non so perché, alla morte di mia nonna, un po' per celia e un po'..., ho battezzato come lei. Non gli ho dato un nome ma nella mia piccola famiglia tutti sanno ch'è, almeno così io dico, mia nonna. Come in una sorta di resurrezione, una sottospecie di trasmigrazione d'anima (in questo caso da umano a tavolino). Bè 'sto tavolo nonnesco mica lo tratto come un nonno, ma come un vecchio tavolino che va usato e che in potenza si può rompere. Tra i vari miei oggetti che ho cari tuttavia ve ne sono alcuni  indistruttibili. Sono i miei pensieri. Io li faccio come uno studente svogliato fa i compiti, da quasi sessant'anni.

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