Alle 2h14'32" una donna girava insonne per casa, un uomo sognava di mettere un piede in fallo e precipitare, si sarebbe svegliato agitato dopo 33",, una ragazza aveva appena avuto la certezza che il suo bambino aveva di nuovo pisciato nel letto. In nessuno di questi luoghi tuttavia, e neppure negli altri, aleggiava un profumo crudo di té comprato a barattoli da mezzo chilo e pizzicato dentro l'ampia tazza coll'acqua bollente, il qual té, in infusione da circa un minuto (cinquantasei secondi), aveva iniziato a rilasciare i suoi benefici malefici, così almeno l'uomo pensava. Alle due e quattordici e trentadue, il té nel suo insieme di acqua e foglie secche dunque, poteva esser bevuto ma non tutto, non tutto in quell'attimo ch'era oramai passato. Così almeno l'uomo pensava.


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