Do i numeri

 Il mio papà è nato a Bomporto nel 1930 e la mia mamma a Nonantola 5 anni dopo. Il 25 aprile del 1945 avevano rispettivamente 15 e 10 anni. Io ora ho 61 anni e a chi ora mi chiedesse da che parte sarei stato tra il 1940 ed il 1945 risponderei: dalla parte degli antifascisti, tuttavia se avessi vissuto in quell'epoca di guerra sinceramente non saprei se, avendo avuto le informazioni che potevo avere all'epoca, avrei avuto un'idea così chiara. Se poi all’epoca avessi avuto l’età dei miei genitori, sarei convinto che la mia idea sulla questione si sarebbe formata solo dopo, con una lettura a posteriori e così, quando sento i testimoni che me ne parlano faccio sempre la tara ma con loro concordo comunque che la guerra faccia schifo e che nella guerra non c’è ragione poiché se vi fosse non ci sarebbe motivo di uccidere.

Tutto ciò premesso il fascismo di cui mi è stato detto e di cui ho letto è affatto differente da quello attuale. Se raffronto l'efferatezza del fascismo italiano di quell'epoca all'attuale, mi viene da sorridere ma soprattutto, se confronto il socialismo di Matteotti con la sinistra attuale, beh, mi vien da piangere.

Io col 25 aprile, per la mia storia personale, c’ho sempre avuto da ridire. Ho sempre pensato che in particolare non andrebbe festeggiato in pompa magna il giorno della fine della guerra ma andrebbe ricordato il 10 giugno 1940 quando l’Italia andò in guerra. Tra le molteplici cause, la prevalente a mio avviso e forse fu che c’era al governo Mussolini e la sua banda. Al governo Mussolini c’andò nel 1924 e secondo me varrebbe la pena di leggersi https://it.wikipedia.org/wiki/Giacomo_Matteotti#La_contestazione_delle_elezioni_del_1924. In quest’ottica e in questo caso la responsabilità dei comunisti è grave.

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